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B_NORM    
view post Posted on 27/3/2012, 16:56 by: Evil CrusaderReply
Ci sono momenti in cui vorresti dare forma, e spessore, alle corde che vibrano con dolorosa intensità dentro di te.
Io ci provo sempre, ma come dire, non sono un grande scrittore... accogliete dunque questo mio elaborato con la giusta scetticità, considerato che si tratta del mio primo tentativo di rima alternata piuttosto che baciata! ^^

Stringi forte quel che non ha forma,
Cardine immoto della tua esistenza,
Signore invitto che non si trasforma,
Luce e mistero della tua scienza.

Come saprai quanto devi osare?
Dove il sentiero che porta all'imbrunire?
Mille domande che ti senti pronunciare,
Mille risposte che non ti si vuole far sentire.

Così avanzi incerto e con tristezza,
Affrontando un cammino d'incerta ricerca;
Marchiato hai il cuor di dolcezza,
Ma l'anima tua fremente alterca.

Cosa ne sarà di sì folle e infausto viaggio?
Per scoprirlo, amico mio, ci vuole solamente tanto coraggio.



Tags:
Letteratura,
Riflessioni
Comments: 0 | Views: 63Last Post by: Evil Crusader (27/3/2012, 16:56)
 

B_NORM    
view post Posted on 4/10/2011, 19:27 by: Evil CrusaderReply
Oggi ero a San Bartolomeo di Conio a fare dei test per l'A-Style Team di Rally, e avevo un mare di tempo.
Ho provato a occuparlo in tutti i modi possibili: fare il lavoro per cui mi hanno chiamato (il commissario), a messaggiare, a fare fotografie e perfino a giocare con il Nintendo DS.
Poi, quando la batteria della malefica consolle ha ceduto, ho capito che forse forse era il momento di rinunciare.
E nella mia mente si sono allineate, spontanee, due strofe amorfe ed ancora in embrione.
Così, ho fatto la scelta più sensata e responsabile (sarcasm mode off) e mi sono messo a digitare furiosamente; quel che segue è l'esito di un'ora di sfogo personale e di divertente baloccarsi con rime e pensieri.
Spero vi piaccia!

Don Quixote

Erra borioso, triste e vano
il cavaliere dal sogno strano.
Sempre in cerca di chimere sfuggenti e lontane,
non certamente di passioni o sottane,
s'arma con nobili intenti d'acchito
lottando con un mondo che lo rende basito.

E la sua lama non avrà certo pietà
di indegni soprusi e malignità;
cinto si figura di alloro e di gloria
nel gran giorno della vittoria.
Lui solo, il flagello, il Leon delle Asturie
sarà rimembrato per infinite centurie!

Ma non si avvede il buon Don Chisciotte
che il suo ruolino è già zeppo di botte;
Valencia, Siviglia, Navarra, Pamplona,
mai un trionfo, mai una buona.

Persino il fido ed amato ronzino
sembra oramai piegato al destino;
quando ecco impetuosa, solenne visione
che forse potrà riscattar la missione.

Corri buon uomo, vai cavaliere,
arma la mano da gran giustiziere;
fendi a dritta, a manca ed attraverso
il gran gigante al sogno tuo avverso.

E già ecco la dama, splendida e perfetta,
nella tua direzione sicura si affretta;
"Non v'è bisogno che mi ringraziate..."
"Fermo, guerriero, voi mi rovinate!"

Senza indugio, d'istinto, la sua furia arresta
e contro un solido muro va a batter la testa;
forti pareti, e di pale una gran ruota
svelano al Don il suo atto beota;
deposta la lama, e affrancato il fido ronzino
non gli resta che lavorare per sempre al mulino.



Edited by Evil Crusader - 6/10/2011, 00:57

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Letteratura,
Riflessioni
Comments: 3 | Views: 153Last Post by: Nirya (12/4/2012, 00:34)
 

B_NORM    
view post Posted on 6/11/2009, 14:13 by: Evil CrusaderReply

~ Broken ~



Giace rotto il burattino,
sverso e nudo sul gradino
con la faccia assai atterrita
di chi vuol che sia finita.

'Sembra proprio disperato,
forse è sol disinformato'
Così dicono i sapienti
che lo curano pazienti.

'E di certo non rammenta
come tutto si ritenta
fino al giorno inaspettato
del trionfo sconfinato...'

Come posson non capire
quello squarcio da lenire
E quel grido disperato
che nasconde già il Peccato?

Sel domanda il burattino
con tristezza da bambino
Mentre solo invano attende
e una lacrima nera scende.







Che dire? Ci sono attimi di sconforto assoluto, in cui ti guardi attorno, ti guardi dentro e pensi: ma come diamine sono finito in una situazione del genere?
Ti senti solo e triste, e pure freddo dentro... ecco, questa poesia ha sfogato questi sentimenti durante una lunga e gelida rientrata da un meraviglioso Raduno.
Spero vi piaccia, ovviamente... Non compatite nè giudicate male questo mio piccolo sfogo da emo, grazie.

~ Evil

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Letteratura,
Riflessioni
Comments: 4 | Views: 173Last Post by: Yka (30/8/2010, 08:55)
 

B_NORM    
view post Posted on 17/6/2009, 14:32 by: Evil CrusaderReply

In principio, improvviso e inaspettato proprio come in una storia d'amore, c'è il colpo di fulmine.

Che sia una frase, un passaggio, un personaggio o una citazione qualcosa muta radicalmente in te, squarciandoti a fondo con il loro fascino così semplice, eppure allo stesso tempo inafferrabile.
E così si incomincia a leggere 'seriamente', in cerca della bellezza che tanto ci ha affascinati; passando freneticamente da un libro all'altro con velocità sempre crescente e famelica, con un interesse e dei gusti che mano a mano si fanno sempre più precisi, definiti, esigenti... trovando sempre nuovi attimi di bellezza e custodendoli nel cuore, fino al giorno in cui si decide che non ti basta più cercare; la folle idea è ora di farsi Icaro, e tessendo ali di parole tentare il volo nel meraviglioso cielo della scrittura.
Si abbraccia la nobile e amata arte, ma pur tuttavia è nell'entusiasmo degli inizi, e dei primi successi, che è più evidente, eppure difficile da notare e capire, una cosa; gemmare quelle perle che tanto ci avevano esaltato è affatto semplice, sino al punto che pur ricalcando i passi creativi della penna nostra ammaliatrice, le creazioni che ne scaturiscono paiono incomplete, o sbiadite; hanno un'anima, certo, ma questa al momento non pare che una briciola dell'immagine vibrante nel profondo della nostra memoria.
Per continuare l'analogia, è subentrata la fase dell'innamoramento; si continua a scrivere con la passione del sacro rogo che ci brucia da dentro, e lentamente l'esperienza e il tempo, tutori fra i più irrinunciabili, ti assegnano i frutti sperati e desiderati. Il germe dello scrittore cresce in te sviluppandosi, come un fiore che assorbe dalla terra; le tue opere si fanno più coerenti, pregevoli e complete... e sia pure senza creare opere indimenticabili, hai raggiunto una stabile relazione con [Inserire nome della musa].

Sembra un obiettivo apparentemente facile da raggiungere, ma non lo è per niente; nessuno percorre mai la stessa strada d'un altro, sperimentando per sé le vie più diverse e tortuose, e millanta fattori di vita e di fato possono bloccare la via e obbligare a desistere. Chi ci arriva potrebbe accontentarsi; inseguendo il cammino è giunto alla sua chimera, e seppur essendo ancora lontano dall'obiettivo prefissato spesso manca la possibilità di spingersi più avanti, di raggiungere l'ulteriore vetta che si mostra poderosa dal nostro pianerottolo.
Allo stesso modo potremmo esserci stancati della nostra musa, e decidere che non sentiamo più l'impulso di venerarla, adorarla ed inseguirla per impervie salite; ma in fondo sappiammo bene che coloro che ci hanno per primi accostato a questo mondo, sia pure nel loro piccolo, sono riusciti a spingersi ancora oltre, curando il loro amore per la Diva ispiratrice di menti sino a giungere in comunione con lei.
L'enormità del cammino percorso e di quello ch...

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Letteratura,
Riflessioni
Comments: 6 | Views: 211Last Post by: marty_coldi_ (7/8/2009, 22:20)
 

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